martedì, luglio 12, 2005

ALL IN

Tra le pagine di altà fedeltà ad un certo punto il protagonista stila la top five dei lavori che avrebbe voluto fare...(o era nell'omonimo film? Bhù non ho voglia di controllare...)

  • Numero uno: regista. Non dico a livelli di Welles o Kubrick. Non sputtanato come Spielberg nè elitario come Kaurismaki. Nè Tarantineggiante nè Pasoliniano nè Felliniano. Direi un mix tra Allen, Avati, Ponti e un pizzico di Lynch. Regista per realizzare il mio sogno da bambino, potersi definire artista, lasciare qualcosa per essere ricordato, essere citato almeno sul dizionario Mereghetti, fare un bel pò di soldi, trombarsi qualche attricetta bona in cambio di una parte.

  • Numero due: conduttore della trasmissione Turisti per Caso o Velisti per Caso per girare il mondo a gratis anzi forse mi pagano pure. E se il prezzo è trombarsi una così... bhè forse ora no, ma tra qualche anno ne possiamo riparlare...

  • Numero tre: campione di tennis. Qui sono esoso, se gioco a tennis voglio vincere il grande slam, magari poi un periodo di crisi causato dalla vita sfrenata di sesso e droghe, poi ritorno grandioso a fine carriera con un paio di altre vittorie, poi commentatore con Tommasi e Clerici. Da puntualizzare che non giocherei mai la Coppa Davis causando l'ira dei giornalisti italiani (e i commenti di Clerici: "Questo sciagurato"). Giocatore di tennis per girare il mondo, un botto ma un botto di soldi, un botto di donne, esultare a Wimbledon.

  • Numero quattro: bassista in un gruppo grunge anni '90. Non famosi come i Nirvana o i Pearl Jam, ma tipo i MLB (che tra parentesi sono riuscito, finalmente, a togliere dalla mia radioacarbone in macchina). Non leader del gruppo ma amato da una piccola nicchia di fans. Bassista per girare il mondo, soldi tanti, sesso droghe e R&R, poi crepare di overdose a 34 anni tanto per una vita così bastano e avanzano.

  • Numero cinque: giocatore di poker professionista. Freddo e calcolatore, capace di capire l'avversario studiandone i tic, poi bluffare nella finale dei campionati mondiali a Las Vegas avendo una scala mancata con un clamoroso ALL IN, vincere il milione di dollari e coniare così la frase un "bluff all'ometto".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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